BlockChain

Il cambiamento epocale è alle porte, siete pronti?

Nel 2015 scrivevo a proposito dei BitCoin, con l’articolo provocatorio BitCoin… la fine delle banche si avvicina, oggi vorrei spiegare la tecnologia della BlockChain, la quale dopo il successo della valuta virtuale BitCoin, viene proposta oggi come core sostitutivo di molti processi, infatti la BlockChain per le sue caratteristiche potrebbe migliorare i processi digitali, aumentandone le performance, la sicurezza e anche la velocità.
Ma quali sono, innanzitutto, le sue caratteristiche principali?

  • Incorruttibile, ogni blocco ha la copia digitale del libro mastro, o lista di tutte le transazioni, questo ne promuove la trasparenza ed intrinsecamente ne aumenta la sicurezza.
  • Decentralizzata, la rete non viene gestita e controllata da organi di validazione, nessuna autorità o controllo delegato, i nodi della catena si controllano e validano da soli.
  • Sicura, eliminando la necessità di controllo da parte di supervisori, nessuno potrebbe alterarne il contenuto, l’utilizzo della crittografia, aggiunge un eventuale livello di sicurezza.
  • Distribuita, l’elenco delle transazioni o libro mastro è distribuito tra tutti i nodi, in questo modo anche il carico computazionale viene condiviso tra gli utenti, in modo tale da rendere anche migliori le performance.
  • Autorizzata, ogni blocco viene aggiunto in base all’algoritmo di autorizzazione, l’architettura è progettata in modo intelligente e ha tutte le informazioni per prendere decisioni da sola.
  • Veloce, paragonata ai sistemi di transazione tradizionali, la BlockChain è molto più performante, permette quindi di crescere o di aggiungere nodi in modo semplice, trasparente e molto veloce.

In parole semplici, la BlockChain non è altro che una base dati distribuita, cioè non la conserva un solo individuo singolo su un supporto informatico, il database distribuito non fa altro che conservare i dati, ma è il modo in cui lo fa e cosa può conservare a renderlo straordinario.
Tramite la crittografia, a una rete paritaria (peer to peer, al contrario di server e client), alla condivisione della potenza computazionale dei computer, a un algoritmo di consenso, i dati registrati in questo database sono immutabili, neanche gli hacker potrebbero modificarli.

La progettazione di una BlockChain deve essere ben ideata e costruita, potrebbe, infatti, per colpa di un errore di progettazione, causare problemi anche gravi, come ad esempio, successivamente il successo del BitCoin, sono state create altre cripto valute, come Ethereum che proprio a causa di un errore di progettazione ha permesso una perdita di moneta e svariati attacchi da parte di Hacker. Successivamente l’algoritmo è stato dotato di una funzione per correggere l’errore e quindi rendere di nuovo sicura la sua valuta. Questo però ci insegna che la BlockChain può essere aggiornata e migliorata e la cosa non guasta.

Come funziona in termini pratici? Inizialmente fate finta che deve esserci uno scambio tra due parti, quindi si imposta il contratto definito (di solito già predefinito dal sistema) dalle parti, ad esempio per uno scambio di valuta, sul contratto ci sarà l’hash (indirizzo univoco) del portafoglio ricevente, quello del portafoglio cedente, l’importo da trasferire, la data e l’ora della transazione e altre informazioni o condizioni, a fine compilazione del contratto, questo genera un evento che da luogo alla transazione, la stessa, se tutte le condizioni e le verifiche vanno a buon fine, genera il trasferimento, viene quindi creato un nuovo nodo della catena, questo viene poi replicato su tutti i nodi esistenti, alla fine del processo la transazione si può dire on-chain, cioè effettuata.

Ma sono legali e riconosciute dalla legge in Italia le BlockChain?
Il Decreto Semplificazioni 2019 introduce la definizione normativa delle tecnologie basate su registri distribuiti (blockchain) e degli smart contract. L’identificazione di un preciso inquadramento giuridico, favorisce la generale accettazione delle criptoattività e lo sviluppo di nuove attività d’impresa. In seguito alla conversione del decreto Semplificazioni 2019, le definizioni di Distributed Ledger Technology (ovvero la tecnologia alla base della Blockchain) e smart contract sono legge.

Immaginate ora, lasciando da parte le criptovalute, tutte le cose che potrebbero essere fatte con la BlockChain, si potrebbe gestire un registro del diritto di autore, dove ad esempio, siccome mi occupo di fotografia, provo a fare un esempio in questo ambito, per me familiare, dove ogni foto scattata da un fotografo venga inserita in un registro, questo ne certificherà l’autenticità e la provenienza, se una agenzia la vuole usare, sa già di chi è e tutto questo sarebbe completamente gestito dalle persone, fotografi e utilizzatori delle fotografie, senza dover pagare nulla ad un terzo che magari deve detenere un archivio, aggiornarlo, occuparsi della sicurezza, quindi richiedere il pagamento di un abbonamento agli utenti. Semplificazione, trasparenza e velocità ecco cosa porta il vento della BlockChain.

Non dimentichiamo anche la sicurezza e il contrasto alle frodi, pensate al cambiamento epocale che questa tecnologia porta con se. Se ad esempio fossero gestite le gare di appalto con la BlockChain, bene sarebbe la fine delle mazzette e del malaffare, nessuno potrebbe alterare le “carte in tavola”.

Un altro tema, molto importante è quello della privacy, essendo i nodi completamente trasparenti, i dati degli utenti, non parlo ora delle criptovalute, ma della tecnologia BlockChain in generale, non potrebbero essere “nascosti”, vedi ultima normativa del GDPR, per sua natura una BlockChain non ha un responsabile/proprietario dei dati, non ha un ente di controllo dei processi e quindi immaginate la complessa operazione in atto tra i vari enti che si occupano di regolamentare la privacy, il francese CNIL su tutti, ma sembra che ad un primo esame, standard, codici di condotta e meccanismi di certificazione possono essere implementati nel contesto di una BlockChain autorizzata anzichè pubblica.

Le BlockChain possono essere di tipo pubblica  come quella dei Bitcoin e di tipo autorizzata. Quella pubblica (detta permissionless) chiunque può aggiungersi alla catena senza dover chiedere il permesso a nessuno. Questo è il caso più comune delle BlockChain che sono alla base delle criptovalute.

Nelle  BlockChain autorizzate (dette permissioned) si accede solo se si hanno i requisiti richiesti dal sistema e/o previa registrazione. Questo è il caso delle BlockChain private, nate per scopi specifici e di natura business. Un esempio tra tutti è Everledger, sviluppata per tenere traccia dei diamanti, dove per accedervi dovete fare parte di quel business.

Oltre all’esempio dei diritti d’autore e della fotografia potrebbe estendersi a tutto il mondo dei diritti del software, impedendo quindi definitivamente atti di pirateria, questa tecnologia potrebbe essere adatta ad esempio a sistemi di votazione, immaginate il risparmio della Pubblica Amministrazione e anche l’impossibilità di ingannare il sistema, dopo pochi istanti dalla chiusura delle votazioni si potrebbe sapere subito il risultato!
Inoltre BlockChain potrebbe essere il network di gestione di tutti gli apparati IoT (internet delle cose, oggetti di uso comune connessi in rete) di cui il mercato inizia ad essere invaso e presto le nostre case/uffici.

C’è ora così tanta aspettativa sulla tecnologia BlockChain che sia le organizzazioni del settore pubblico che quelle private hanno aperto gli occhi e visto la luce. Ciò che la tecnologia BlockChain può offrire non solo non è mai stato visto prima, ma cambierà la vita della generazione odierna e sarà considerata una delle più grandi invenzioni dei tempi moderni.

Le aziende private hanno esplorato le infinite possibilità della BlockChain per un certo numero di anni, ma è forse stato nell’ultimo anno che si è incominciato a parlarne sui giornali e le televisioni, per non parlare di convegni e il recente interesse delle agenzie governative ha certamente aumentato la portata di tale tecnologia.

Link utili per approfondire l’argomento:

Canale YouTube della Dott.ssa Laura Cappello presidente di BlockChain Core https://www.youtube.com/channel/UCBr7v9Ynm_f5ogVQgNO2kFw

Prima testata ad occuparsi della BlockChain in Italia
https://www.blockchain4innovation.it/

grazmo (Massimo Graziani – massimo.graziani@gmail.com)